Storie di sport pt. 2 – Yusra Mardini: quando partecipare conta più che vincere

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5 marzo 1998, nasce a Damasco una giovane nuotatrice siriana. 15 marzo 2011, scoppia la guerra civile siriana. Yusra ha ormai 13 anni e nuota da dieci, è una giovane promessa del nuoto siriano ma la guerra la costringe a crescere prima del tempo: la casa della sua famiglia viene completamente distrutta, la piscina dove si allena viene gravemente danneggiata, ma soprattutto un giorno una bomba buca il tetto della piscina dove si stanno allenando e sprofonda in acqua. A causa di un difetto di fabbricazione la bomba non esplode ma lei e la sorella Sarah decidono che è giunto il momento di abbandonare il paese.

È così che Yusra e la famiglia nel 2015 decidono di fuggire dalla Siria: qui parte una storia di migrazione classica e peculiare, ordinaria e straordinaria. Dalla Siria al Libano in un viaggio durato un mese per poi dirigersi verso la Turchia, a Smirne, sulle sponde del mar Egeo per tentare l’attraversata e arrivare in Grecia. Come gran parte dei migranti pagano gli scafisti ma vengono intercettati e riportati in Turchia. La famiglia però non si dà per vinta e in una notte di tempesta di agosto tentano una nuova traversata verso l’isola di Lesbo, su un semplice gommone, in 20 a fronte di una capienza di 9.

Il mezzo di fortuna inizia a imbarcare acqua, si gettano via i bagagli per alleggerire il peso ma il gommone è ormai alla deriva. Yusra e la sorella però decidono di fare un gesto estremo pur di salvare loro stesse e gli altri passeggeri: si gettano in acqua e iniziano a nuotare per tenere in equilibrio la barca; per tre ore in mezzo alla tempesta! È così che la barca raggiunge le coste greche.

Dopo aver attraversato i Balcani a piedi e in treno attraverso la classica rotta balcanica, trovano accoglienza a Berlino e riprendono a praticare la loro passione: il nuoto.

Grazie ai costanti allenamenti nel 2016 Yusra Mardini si qualifica per le Olimpiadi di Rio nella neonata squadra dei rifugiati, una qualificazione ripetuta a Tokyo cinque anni dopo.

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Yusra non ha oggettivamente i tempi da medaglia, né quelli da finale o semifinale, ma la forza d’animo, la storia e la resilienza di questa giovane ragazza sono l’emblema stesso dello sport. Se nel primo articolo su Ahmed Hafnaoui abbiamo scoperto la dolce sorpresa di una vittoria inaspettata, con Yusra capiamo realmente quanto, certe volte, prtecipare valga più di vincere.

Luigi Toninelli

Fonti

  • Yusra Mardini con Josie Le Blond, Butterfly: da profuga ad atleta olimpica. Una storia di salvezza, speranza e trionfo, Firenze-Milano, Giunti, 2019
  • Marie Doezema, The sporting scene – The swimmer who fled Syria, The New Yorker, 7 aprile 2016

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